Non serve un'altra città alta fatta dai grattacieli

Non dobbiamo imitare Milano: critiche al progetto degli edifici da 15 piani nell'area Sace.

Leggi l'intervista a Marcello Raimondi pubblicata il 23 marzo su "L'Eco di Bergamo"

Ai nostri ragazzi mancano veri "maestri"

Voglio porre alla vostra attenzione il tema dell’educazione.

Con un gruppo di amici faccio una scuola “privata”…di mezzi, che noi preferiamo chiamare “scuola libera”. Lavoro a La Traccia di Calcinate, una scuola di quasi 900 alunni provenienti da 40 località della bergamasca, che frequentano le Elementari. Medie e i Licei. Nel mio lavoro quotidiano con i ragazzi e le loro famiglie mi accorgo ogni giorno sempre di più dell’emergenza educativa.

Un genitore, impresario edile, mi ha detto che uno dei suoi migliori muratori si licenziava perché alla sera ritornava dal lavoro stanco e non poteva più andare a divertirsi, per cui cambiava attività. …Qualcosa è cambiato nella mentalità, anche dei bergamaschi. Noi di solito diciamo:-vado a letto presto perché domani mi sveglio all’alba per andare al lavoro…”.

Nel mese di febbraio in particolare, ho incontrato decine di famiglie che chiedono l’iscrizione alla scuola ed è interessante ascoltare i loro vissuti:la preoccupazione per i figli riguardo alla scuola che non sa più nemmeno tenerli perché non sa più proporre loro qualcosa di interessante. Ad aggravare la situazione il numero crescente di alunni extracomunitari… Ma attenzione, il problema non sono gli extracomunitari;il loro arrivo fa solo scoppiare la situazione: il problema è la mancanza di una nostra proposta. Nella scuola ci sono insegnanti che sarebbero capaci e preparati se la scuola funzionasse, ma sono demotivati e avviliti perché sottovalutati dall’intera società.

Nella sala d’attesa dell’ambulatorio medico sento dire:- I giovani non hanno più valori!”. “no, signora, i giovani non hanno più maestri”. Questa è la tragedia.

Occorre considerare che la vera emergenza è quella educativa, la scuola va messa in tutti i programmi politici al primo posto, altrimenti non avremo più nemmeno bravi operai, perché non avremo più gente che cresce libera e perciò responsabile.

Occorre che venga realizzata la vera autonomia nella scuola e che gli insegnanti vengano considerati: raddoppiare lo stipendio e raddoppiare l’orario di lavoro, per esempio.

Oggi pomeriggio c’è stato il funerale del ragazzo di 17 anni morto con il motorino. Al pomeriggio precedente l’incidente era in oratorio e alla domanda del curato:”Se fosse l’ultimo giorno della tua vita come vorresti passarlo?” i ragazzi hanno scritto “in compagnia degli amici”…; lui, di sera, tornava dalla locanda. …

Cosa proponiamo ai nostri ragazzi? Hanno bisogno non di regole di cui abbiamo tappezzato le pareti della scuola e della strada… ma di adulti che fanno loro una proposta, che fanno loro compagnia. Ricordo sempre ai miei colleghi:- non importa come uno entra a scuola alle 8 di mattina, ma come esce alle 13. Cosa ha incontrato quel bambino, quel ragazzo? Chi e cosa ha visto di buono e di bello nelle pareti dell’aula in quelle ore di permanenza?”

Si possono mettere a tema nei programma elettorali sviluppo, economia, strade, infrastrutture ma senza persone “educate” non ci potrà essere futuro. Avanti così non troveremo nemmeno più chi fa il presidente del condominio…E’ l’educazione la risorsa, è nell’educazione il nostro impegno anche di politici.

La scuola è il luogo dove si impara la bellezza, la grandezza e la serietà della vita. E’il luogo dove un ragazzo è aiutato a capire chi è e dove va e che senso ha la realtà. Alla politica chiediamo riconoscimento e aiuto concreto perché chi ha ancora qualcosa da comunicare ai propri figli, lo possa fare. Ne va della salvezza del nostro popolo, della nostra terra.

Cordialmente buon lavoro.
Anna Serena Pirola

Consiglio Regionale approva modifiche alla legge urbanistica

Approvate dal Consiglio regionale le modifiche alla legge per il governo del territorio (legge regionale 12/2005), che prevedono tra le altre cose semplificazioni degli strumenti di pianificazione per i piccoli comuni, in particolare per quelli con meno di 2000 abitanti e al di sotto di 15 mila.
In sostanza per 659 comuni (al di sotto dei 2000 abitanti) viene introdotta la possibilità di un unico documento al posto dei tre attualmente obbligatori: Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole. Gli altri 792 comuni, quelli con un numero di abitanti compresi tra 2000 e 15 mila, invece, potranno avvalersi di semplificazioni in base a una esplicita previsione normativa della Giunta, sentita la Commissione consiliare.

Tra le altre norme passate al vaglio dell’Assemblea regionale, quella che individua le aree da destinare ai campi nomadi - per la cui realizzazione e mantenimento saranno obbligatori il consenso dei Comuni limitrofi e la previsione nel Piano del Governo del Territorio – e quella che proibisce di costruire edifici di culto, se queste aree non siano espressamente individuate negli strumenti di pianificazione urbanistica.

Via libera inoltre alla realizzazione di opere di mitigazione ambientale in presenza di nuove infrastrutture di mobilità, al divieto di edificare nei pressi di autostrade e ferrovie, al recupero di aree degradate o dimesse in collaborazione con le Province e gli altri enti locali e alla costruzione nelle zone agricole di edifici di piccole dimensioni, solo se utilizzati ai fini della manutenzione del territorio boschivo e rurale. Nel campo dell’edilizia residenziale pubblica viene introdotto l’obbligo di individuare le aree destinate all’Erp e vengono previsti sconti degli oneri di urbanizzazione per i progetti di housing sociale.

Infine è potenziato l’Osservatorio permanente della programmazione territoriale, costituito dal Consiglio regionale su proposta della Giunta, che sostituirà l’Autorità per la programmazione territoriale.

Stralciato, invece, dall’Assessore Davide Boni (Lega Nord) l’articolo relativo ai conflitti tra Comuni ed Enti Parco, che introduceva la possibilità per la Regione di sostituirsi al Parco nell’adozione delle varianti. Una normativa, secondo l’opposizione, che interferiva nell’autonomia dei Parchi, consentendo la cementificazione sulle aree verdi.

"Sono convinto – spiega Marcello Raimondi – che le nuove norme urbanistiche ci permetteranno di operare per una Lombardia sempre più bella, andando a valorizzare gli aspetti storico-urbanistici, migliorando quanto fatto in trent'anni di tutela ambientale e facendo proprie anche le esperienze di nazioni particolarmente avanzate in questa materia, come la Germania".