Regione: arrivano 6 milioni di euro per le montagne bergamasche

Sostegno al trasporto per gli studenti, iniziative di solidarietà sociale, interventi per il sistema informativo territoriale e la valorizzazione del paesaggio. Sono alcuni dei progetti che saranno realizzati sul territorio montano bergamasco grazie ai 28 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale nell’ultima seduta di maggio, di cui quasi 6 milioni destinati alla Bergamasca. Si tratta di un finanziamento cospicuo previsto all’interno del Fondo per la montagna, in applicazione della Legge regionale 10/98, che prevede iniziative per la valorizzazione, lo sviluppo e la tutela della montagna lombarda.
I progetti ammessi al finanziamento riguardano settori diversi, che spaziano dagli interventi ambientali e infrastrutturali ai servizi alla persona, dall’ammodernamento tecnologico alla valorizzazione della vocazione turistica e delle culture locali.
“E’ uno stanziamento significativo che dimostra l’attenzione della Giunta di Formigoni per le aree montane, in particolare bergamasche, considerate una risorsa fondamentale per il progresso economico e sociale del territorio -commenta Marcello Raimondi, consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della commissione Affari istituzionali-. Questi fondi sono un aiuto concreto per perfezionare i servizi per i cittadini. L’approccio alle problematiche legate al territorio montano è infatti duplice. Riguarda sia le esigenze di tutela del patrimonio ambientale, sia, e soprattutto, la sicurezza e le strutture in funzione della vivibilità delle persone che qui vivono e qui svolgono la loro attività economica”.
Fondi regionali a soggetti pubblici e privati con la nuova legge per la montagna lombarda
Lo stanziamento approvato mercoledì, 30 maggio, rientra nel più ampio disegno regionale di valorizzazione dei territori montani. Ad aprile la Giunta di Formigoni ha infatti dato il via al Progetto di legge per la Montagna: un nuovo strumento legislativo al passo coi tempi per rispondere agli obiettivi di tutela e di sviluppo della montagna lombarda in modo flessibile e funzionale con l’obiettivo prioritario di valorizzare il ruolo delle autonomie locali, delle parti sociali e dei soggetti pubblici e privati che, conoscendo meglio di altri il territorio e la realtà locale, possono concorrere con la Regione all’attuazione di progetti significativi per la montagna.
“L’intento è quello di offrire a chi lavora e produce in montagna la possibilità di contribuire da protagonista allo sviluppo del territorio, ovviamente in sintonia con gli obiettivi della programmazione regionale, provinciale e dei piani di sviluppo socio-economico delle Comunità montane –precisa Raimondi-. Ciò significa consentire l’accesso ai finanziamenti anche ai privati, dal cittadino comune all’imprenditore, nonché ad altre istituzioni. Potranno quindi presentare progetti da finanziare anche le piccole e medie imprese, che sono il reale motore dello sviluppo in montagna.
Per chi opera sul territorio questo provvedimento diventerà un indispensabile punto di riferimento. Darà infatti in modo esauriente il quadro delle politiche regionali sulla montagna, dei finanziamenti a cui è possibile accedere e delle misure previste per ogni settore. Esso, cioè, sarà lo specchio dell’intera politica regionale per la montagna.
Posso quindi affermare con certezza che tra gli obiettivi preminenti della Regione Lombardia ci sia proprio quello di promuovere iniziative specifiche per valorizzare e salvaguardare la Montagna. E questo sia per rispondere alle molteplici situazioni di disagio socio-economico –mi riferisco allo spopolamento, alla riduzione di opportunità occupazionali, alla mancanza di infrastrutture e servizi, -sia alla accentuata esposizione di queste aree a rischi ambientali e idrogeologici, conseguenti al venir meno dei tradizionali interventi di assestamento del suolo oppure dovuti a un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali”.

Bergamo & Lombardia

Dicembre 2006

Consulta Cattolica

Fabbraio 2007

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Mi presento

Dal giornalismo all'impegno politico

Nato a Bergamo 47 anni fa, sposato, quattro figli, ho maturato un'esperienza professionale tra la terra orobica e gli Stati Uniti. Giornalista professionista, uscito dai banchi del Liceo classico “Sarpi” e laureato in filosofia all’università Cattolica di Milano, sono stato redattore a “La nostra Domenica”, “Bergamo Tv” e “Radio Alta”, oltre a essere caporedattore de “L'Eco di Bergamo”. Ho ottenuto quindi la carica di dirigente della Sesaab (la società editrice de “L'Eco di Bergamo” e de “La Provincia di Como, Lecco e Sondrio”), dove sono stato responsabile del coordinamento e del marketing editoriale del gruppo e un pioniere di Internet nel mondo dell'editoria italiana. Ho collaborato per diverse testate nazionali, tra le quali “Il Mondo Economico”.
Da sempre impegnato sul fronte del sociale, ho fatto parte del direttivo dell'Associazione "Giubileo 2000" e aderisco all'Associazione Genitori Scuole Cattoliche. Ho inoltre partecipato alla costituzione dei “Centri di solidarietà”, un’associazione impegnata a favore dei disoccupati, da cui successivamente è nato il “Consorzio per lo sviluppo dell'occupazione” (CSO), formato da una serie di importanti associazioni di categoria bergamasche. Sono tra i fondatori dell'Associazione "Le due città", presieduta dal segretario generale aggiunto della CISL Savino Pezzotta, che ha lo scopo di favorire una nuova forma di dialogo e di collaborazione tra esponenti di diversa estrazione culturale, uniti dal radicamento nell'associazionismo bergamasco e dalla passione per il bene comune.
Affinché fosse riconosciuto e adeguatamente valorizzato a livello politico il ruolo fondamentale dell'associazionismo -che risponde dal basso ai bisogni sociali - nel 1998 sono stato tra gli animatori delle petizioni per la sussidiarietà e per la parità scolastica che hanno portato al Parlamento un milione e mezzo di firme, 50.000 delle quali raccolte in provincia di Bergamo. Ho quindi assunto la guida del comitato "Difendiamo il futuro" di Bergamo, che ha tra l'altro contribuito all'elezione al Parlamento Europeo dell'on. Mario Mauro, organizzatore delle petizioni stesse. Sono anche vicepresidente dell’Osservatorio Interregionale per la Cooperazione e lo Sviluppo (Oics) di Roma
La passione per la realtà bergamasca e l’impegno di servirla nella sua crescita umana mi hanno spinto a candidarmi alle elezioni regionali del 2000 come rappresentante di Forza Italia. Eletto consigliere regionale per la provincia di Bergamo, nella precedente legislatura ho fatto parte della VII Commissione consiliare “Cultura, Formazione professionale, Commercio, Sport, Informazione” e sono stato vicepresidente della II Commissione “Affari istituzionali”. Sono anche stato vicepresidente del gruppo consiliare di Forza Italia. Tra le leggi di cui sono stato relatore, spiccano quella che ha istituito il “buono scuola” e le leggi di semplificazione che hanno dimezzato il corpus normativo della Regione Lombardia.
Con oltre 13 mila preferenze, nell’aprile 2005 sono stato rieletto in Consiglio regionale nelle file di Forza Italia e, fino a luglio 2008, sono stato presidente della V Commissione consiliare “Territorio, Infrastrutture, Trasporti, Edilizia” e componente della VI Commissione “Ambiente e Protezione civile”. Attualmente sono stato nominato sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia per l'attuazione del programma e sono vicepresidente della I Commissione "Bilancio".