Grandi opere, ok alla legge taglia-tempi

Via libera della Commissione regionale territorio al progetto di legge che taglia i tempi delle grandi opere. Hanno votato a favore Forza Italia, Lega, An e Udc, astenuto il Pd, contrari Rifondazione e Italia dei Valori.
Un testo che introduce un modello di collaborazione (volontaria o meno) tra Stato e Regione, con quest'ultima che ottiene la possibilità di collaborare nella fase istruttoria delle opere sia per quanto riguarda la Valutazione d'impatto ambientale (Via) che per la formazione di proposte d'approvazione da inoltrare al Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica. In pratica due tra gli ostacoli più difficili da superare nell'iter autorizzativo delle grandi opere: se dopo il via libera della Commissione arriverà quello (scontato) dell'aula, il Pirellone potrà intervenire per evitare che l'eventuale inerzia dello Stato blocchi opere fondamentali come Brebemi, Tem e Pedemontana.
Soddisfatto il presidente (e relatore del pdl) della Commissione, Marcello Raimondi: «Una norma innovativa che attua il principio di sussidiarietà, applicandolo alle procedure di approvazione di infrastrutture fondamentali per la nostra regione. Si stabilisce, infatti, che su opere già previste nella legge obiettivo, la Regione possa subentrare e sostituirsi, se il Cipe o l'Ufficio di Via ministeriale non ottemperassero ai tempi già concordati». Vengono così trasferite a livello regionale le attività principali relative all'approvazione dei progetti e il Pirellone assume un ruolo simile ai ministeri delle Infrastrutture e dell'Ambiente. In assenza di intese tra le parti, il Pirellone potrà intervenire con provvedimenti volontari di fronte a reiterati e ingiustificati inadempimenti.
La Commissione ha inoltre approvato un emendamento dello stesso Raimondi che estende la disciplina delle concessioni delle infrastrutture ad interventi di carattere insediativo e territoriale, purché compensati da adeguate opere di mitigazione ambientale: «Un emendamento che governa in modo più organico le opere indotte dalla realizzazione di nuove infrastrutture e allo stesso tempo assicura alle collettività pari entità di verde attraverso opere di mitigazione ambientale».
Astenuto il Pd, posizione così spiegata da Stefano Tosi: «Condividiamo l'obiettivo della legge, ma voteremo a favore se saranno chiarite alcune incongruenze e se sarà assicurata l'armonizzazione con la legge nazionale, per evitare che un buon proposito finisca nella palude di eventuali contenziosi». Un rischio che l'assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo vorrebbe evitare, proponendo un pdl al Parlamento per far si che questa norma sia accompagnata da una migliore definizione del quadro normativo nazionale.

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