Ai nostri ragazzi mancano veri "maestri"

Voglio porre alla vostra attenzione il tema dell’educazione.

Con un gruppo di amici faccio una scuola “privata”…di mezzi, che noi preferiamo chiamare “scuola libera”. Lavoro a La Traccia di Calcinate, una scuola di quasi 900 alunni provenienti da 40 località della bergamasca, che frequentano le Elementari. Medie e i Licei. Nel mio lavoro quotidiano con i ragazzi e le loro famiglie mi accorgo ogni giorno sempre di più dell’emergenza educativa.

Un genitore, impresario edile, mi ha detto che uno dei suoi migliori muratori si licenziava perché alla sera ritornava dal lavoro stanco e non poteva più andare a divertirsi, per cui cambiava attività. …Qualcosa è cambiato nella mentalità, anche dei bergamaschi. Noi di solito diciamo:-vado a letto presto perché domani mi sveglio all’alba per andare al lavoro…”.

Nel mese di febbraio in particolare, ho incontrato decine di famiglie che chiedono l’iscrizione alla scuola ed è interessante ascoltare i loro vissuti:la preoccupazione per i figli riguardo alla scuola che non sa più nemmeno tenerli perché non sa più proporre loro qualcosa di interessante. Ad aggravare la situazione il numero crescente di alunni extracomunitari… Ma attenzione, il problema non sono gli extracomunitari;il loro arrivo fa solo scoppiare la situazione: il problema è la mancanza di una nostra proposta. Nella scuola ci sono insegnanti che sarebbero capaci e preparati se la scuola funzionasse, ma sono demotivati e avviliti perché sottovalutati dall’intera società.

Nella sala d’attesa dell’ambulatorio medico sento dire:- I giovani non hanno più valori!”. “no, signora, i giovani non hanno più maestri”. Questa è la tragedia.

Occorre considerare che la vera emergenza è quella educativa, la scuola va messa in tutti i programmi politici al primo posto, altrimenti non avremo più nemmeno bravi operai, perché non avremo più gente che cresce libera e perciò responsabile.

Occorre che venga realizzata la vera autonomia nella scuola e che gli insegnanti vengano considerati: raddoppiare lo stipendio e raddoppiare l’orario di lavoro, per esempio.

Oggi pomeriggio c’è stato il funerale del ragazzo di 17 anni morto con il motorino. Al pomeriggio precedente l’incidente era in oratorio e alla domanda del curato:”Se fosse l’ultimo giorno della tua vita come vorresti passarlo?” i ragazzi hanno scritto “in compagnia degli amici”…; lui, di sera, tornava dalla locanda. …

Cosa proponiamo ai nostri ragazzi? Hanno bisogno non di regole di cui abbiamo tappezzato le pareti della scuola e della strada… ma di adulti che fanno loro una proposta, che fanno loro compagnia. Ricordo sempre ai miei colleghi:- non importa come uno entra a scuola alle 8 di mattina, ma come esce alle 13. Cosa ha incontrato quel bambino, quel ragazzo? Chi e cosa ha visto di buono e di bello nelle pareti dell’aula in quelle ore di permanenza?”

Si possono mettere a tema nei programma elettorali sviluppo, economia, strade, infrastrutture ma senza persone “educate” non ci potrà essere futuro. Avanti così non troveremo nemmeno più chi fa il presidente del condominio…E’ l’educazione la risorsa, è nell’educazione il nostro impegno anche di politici.

La scuola è il luogo dove si impara la bellezza, la grandezza e la serietà della vita. E’il luogo dove un ragazzo è aiutato a capire chi è e dove va e che senso ha la realtà. Alla politica chiediamo riconoscimento e aiuto concreto perché chi ha ancora qualcosa da comunicare ai propri figli, lo possa fare. Ne va della salvezza del nostro popolo, della nostra terra.

Cordialmente buon lavoro.
Anna Serena Pirola

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