Per gli studenti arriva la «dote»
Tredici milioni di euro in più e tante novità a favore della parità scolastica e della libertà di scelta. Dal prossimo anno scolastico farà il suo debutto la «dote», ovvero una somma che accompagnerà lo studente in tutto il suo percorso scolastico.
Progetto sulla persona
Con questo pacchetto di misure rafforziamo la vicinanza alle famiglie, il sostegno alla libertà di scelta, l'attenzione alle situazioni bisognose ma anche agli alunni meritevoli. Con un metodo in un certo senso ad personam: sostenere l'individuo con una dote personale che lo accompagni qualunque percorso decida di seguire, e non le varie agenzie formative. E il progetto prevede fondi più cospicui: dai 52 dello scorso anno agli attuali 65, ovvero il 20 per cento in più.
La libera scelta
Il Pirellone prevede tre tipi di «dote», la prima fa riferimento alla libertà di scelta e di fatto prenderà il posto del «buono scuola». Il beneficiario è lo studente lombardo frequentante corsi presso scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie superiori, paritarie, legalmente riconosciute e parificate con sede in Lombardia. Il beneficio viene altresì esteso ai residenti che frequentano analoghi corsi in regioni confinanti e che rientrino quotidianamente nella residenza. Questo tipo di «dote» può arrivare fino a 1.050 euro all'anno per studente, con due importanti novità: per i portatori di handicap è previsto un contributo aggiuntivo di 3.000 euro l'anno, mentre per le famiglie meno abbienti (quelle con reddito Isee inferiore ai 15.458 euro) ci sarà un'integrazione tra i 500 e i 1.000 euro per ogni figlio.
La permanenza
Il secondo tipo di «dote» è quella riservata alla «permanenza nel sistema educativo». È destinata all'acquisto di servizi (libri, mensa, trasporti) ed è rivolto agli alunni lombardi delle primarie, secondarie di primo e secondo grado statali con sede nel territorio regionale. Il beneficio si estende però (come nel caso precedente) anche a chi risiedendo in Lombardia, frequenta corsi nelle regioni confinanti, facendo però ritorno quotidianamente a casa. La cifra oscilla tra i 120 e i 320 euro per chi ha redditi Isee inferiori ai 15.540 euro, con un'estensione dei potenziali beneficiari, visto che finora il limite era di 10.000.
Il merito degli studenti
Il panorama si chiude con la cosiddetta «dote per merito», quella che va a sostituire le borse di studio: è valida per le scuole statali e non della Lombardia, e rivolta agli studenti capaci e meritevoli, quelli con valutazione eccellente pari almeno a 7,5/ottimo, frequentanti le classi che vanno dalla terza della secondaria di primo grado (l'ex media) a tutto l'arco dei quelle di secondo grado (le ex superiori). Le somme variano dai 500 ai 1.000 euro.
Le modalità
Con un successivo decreto è prevista la determinazione dei criteri di merito e reddito per l'attribuzione di questa ultima dote, nonché termini e modalità di presentazione delle domanda. I contributi potranno comunque essere richiesti con una sola domanda, attraverso i Comuni o Internet: lo si potrà fare all'inizio del percorso scolastico e se le condizioni di reddito (e di merito, nel caso specifico) permarranno, varrà fino al termine dello stesso.
Questo nuovo sistema di servizi per la scuola è un chiaro segnale politico di attenzione alle famiglie e la prosecuzione di una strategia volta a ottenere un'effettiva parità scolastica e una vera libertà di scelta educativa, un principio cardine della politica del Governo di Formigoni. Si tratta di un'iniziativa rivoluzionaria che, oltre a fornire un aiuto economico concreto alle famiglie lombarde con i redditi più bassi, unisce in un unico assegno diversi e frammentari contributi, a volte anche poco conosciuti e poco sfruttati dai cittadini. Stiamo quindi procedendo verso una vera libertà di scelta in un sistema educativo realmente pluralista.
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